Archives mensuelles : mars 2010

« Régionales italiennes, La revue de presse »

La vague rose des élections régionales françaises n’aura pas franchie les Alpes. En Italie, la droite reprend quatre régions à la gauche, dont le Piemont (Turin) et le Latium (Rome). La Lega Nord obtient de très bons résultats et ne cesse de prendre de l’ampleur au sein de la coalition de droite menée par Silvio Berlusconi.

Voici les unes des journaux italiens au lendemain de ce scrutin:

"Berlusconi et Bossi s'envolent"

"La droite gagne grâce à Bossi"

"Berlusconi et Bossi l'emportent"

"Un pays fatigué"

"L'Italie n'est pas la France"

"Quel plaisir!"

En Italie, Le Corriere della Sera annonce les résultats de l’élection de façon assez objective, ce qui n’est pas le cas des autres quotidiens. Il Giornale titre « Berlusconi et Bossi s’envolent » et explique aux lecteurs que les italiens ont ainsi « décerné un prix » au « bon gouvernement » en place. Libero titre simplement « Quel plaisir! » et nous rappelle que la droite gagne alors qu’elle était « donnée pour morte ». La Stampa met l’accent sur le « boom » de la Lega et le gain du Piemont par le leghiste Cota, sans oublier la suprématie de la Lega sur le Pdl (peuple de la liberté) de Silvio Berlusconi en Vénétie. La Reppublica n’attribue pas la victoire au président du conseil mais seulement au « Senatur », Umberto Bossi, sans qui, d’après le quotidien, la droite n’aurait pas remporté ces nouvelles régions. L’Unità se focalise sur la forte abstention dans une Italie « fatiguée ». Liberazione titre « L’Italie n’est pas la France », car  cette fois ci la forte abstention ne profite pas à la gauche.

En France, le quotidien Le Monde parle du « triomphe de la Lega ». Pour Le Figaro, Berlusconi  remporte les éléctions alors qu’il était annoncé perdant et en chute libre depuis ses déboires avec la presse.

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« La Francia non vota per le regionali »

Dopo il primo turno delle elezioni regionali , si puo già tirare delle conclusioni sui comportamenti politici dei francesi.

« Le elezioni regionali non interessano i francesi. »

Il vero vincitore delle elezioni è stato il partito dell’astensionismo, che ha raggiunto la strabiliante percentuale del 54 per cento. In effetti, la cosa più evidente é che la Francia non è interessata da queste elezioni, e alle urne solo il 46 per cento dei francesi è andato, domenica scorsa. Un famoso giornalista e saggista  francese, Eric Zemmour, ha dichiarato lunedì mattina : « Regionali : la Francia se ne sbatte !». Una grande parte dei francesi non conosce nemmeno il nome del présidente della sua regione, e non sa come funziona una tale amministrazione.

"impulso della sinistra, astensione record" Figaro

"Astensione, Fronte Nazionale, la frattura francese" Libération

« La Francia delle regioni sarà ancora rosa – Un voto anti-Sarkozy ? » Partito socialista 29%, Maggioranza presidenziale 27%.

"L'avvertimento" Le Parisien

La Francia punisce il présidente ? Questo non sembra tanto sicuro. La sinistra presiede già  quasi tutte le regioni francesi (solo la Corsica e l’Alsazia sono a destra). In 2004, la sinistra era già il grande vincitore di queste elezioni regionali, ma conosciamo tutti  i risultati delle elezioni seguenti : la presidenziale di 2007 e le europee di 2009 in cui la destra ha vinto facilmente. Quindi non bisogna tirare conclusioni nazionali nell’ottica delle presidenziali di 2012, anche se la fiducia dei francesi nel governo non è ottima.

« Rinascimento del Fronte Nazionale, Europe Ecologie conferma e Bayrou fa fiasco.« 

Jean Marie Le Pen è ancora vivo ! Il leader del Fronte Nazionale, il partito nazionalista, raggiunge il 14 per cento a livello nazionale e il 22 per cento nella regione PACA dove è il candidato del partito.

Daniel Cohn Bendit ed Europe Ecologie confermano i risultati ottenuti alle elezioni europee di 2009. Questo nuovo partito « verde » ripresenta la terza forza nazionale e,cosi, occupa une posizione strategica importante a sinistra.

François Bayrou, il présidente del MoDem (Movimento Democratico) è la vittima della sua strategia vaga, « né a destra né a sinistra », è ha perso la speranza di poter’ essere una scelta credibile con il suo piccolo 4 per cento a livello nazionale.

Il secondo turno dell’elezione si svolgera il 21 marzo, e la Francia sara sicuramente tutta rosa, o quasi. L’UMP di Sarkozy non darà un senso nazionale a questo risultato e il PS non avrà trovato suo leader per 2012, e la lotta interna sara ancora più forte tra Aubry, Royal & co dopo loro successi individuali.

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